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L’idea di un Master in Impiantistica Industriale è nata nel 2006 dalla collaborazione della società Paul Wurth Italia e della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Genova, con lo scopo di valorizzare le conoscenze presenti nelle aziende dell’area genovese relative alla costruzione di grandi impianti industriali e di non disperdere le esperienze maturate in questo settore dagli anni ’60.
Genova è stata infatti il centro di importanti realtà aziendali, sia nell’ambito delle “partecipazioni statali” che in quello privato, che hanno raggiunto posizioni di eccellenza a livello internazionale e hanno realizzato in Italia e nel mondo complessi produttivi all’avanguardia, soprattutto nel settore siderurgico, meccanico, dell’energia e delle infrastrutture.
Lo slogan “Progetta a Genova e realizza nel Mondo” ha significato per molti anni la capacità delle aziende di impiantistica genovesi (Italimpianti e Ansaldo, per citare solo le più note) di esportare in tutti i paesi le proprie capacità ingegneristiche e gestionali.
La realizzazione di impianti complessi (“grandi impianti”), composti di numerose unità e di molteplici componenti, comporta problematiche diverse e più strutturate di quelle che devono essere affrontate per la messa in opera di singole unità operative.
L’impiantistica industriale, infatti, non ha bisogno soltanto delle conoscenze classiche che un ingegnere acquisisce durante il corso di laurea, ma necessita di un “know how” completo e integrato, che va dallo studio di fattibilità tecnico-economica alla messa in marcia dell’impianto, attraverso l’analisi delle opportunità di “project financing”, l’applicazione delle normative più diverse, la selezione e la verifica dei fornitori da tutto il mondo, l’organizzazione del cantiere, la conduzione delle aziende di montaggio locali e mille altre attività che devono essere integrate, coordinate e controllate, in termini di tempi e costi, per raggiungere l’obiettivo finale.
Il Master in impiantistica industriale è stato concepito con questo obiettivo: fornire all’ingegnere, neo-laureato e non solo, tutta una serie di strumenti che gli consentano di svolgere al meglio il suo ruolo nel “team” di progetto, ma gli diano anche la flessibilità necessaria per valutare e gestire con successo situazioni non usuali e impreviste. I grandi impianti non sono mai la copia l’uno dell’altro, ma devono ogni volta essere adattati al cliente come un vestito di alta moda: l’ingegnere, anche nei ruoli più operativi, deve essere sempre creativo, per individuare, tra le molte possibili, l’opzione che rende massimi i benefici e minimi i rischi, disponibile a provare qualcosa di nuovo, ma sempre adoperando il “buon senso” e avendo a disposizione una soluzione alternativa.
Anche l’impiantistica deve oggi operare in una situazione diversa da quella di qualche decina di anni fa: i clienti più importanti sono nei nuovi paesi sviluppati (BRIC e Sud Est asiatico), ma spesso negli stessi paesi si trovano anche i concorrenti più agguerriti, soprattutto dal punto di vista della competitività economica. Esiste un solo modo per affermarsi: dimostrare di essere all’avanguardia tecnica e gestionale, per garantire la massima qualità e la certezza del risultato. Il coordinatore tecnico e il “project manager” di un progetto complesso e articolato, come la realizzazione di un grande impianto industriale, devono quindi valutare tutte le implicazioni di un problema e valutare le soluzioni che soddisfano il cliente e salvaguardano l’interesse aziendale.
Per questo motivo, il Master include, oltre ad una serie di moduli di base, anche moduli operativi e specialistici, riferiti a situazioni ed esigenze effettive, e un periodo finale di “project work”, all’interno di un gruppo di lavoro, che permette agli studenti di partecipare direttamente alla vita di un progetto reale. I docenti, che vengono per la maggior parte dalle aziende “sponsor”, portano le loro esperienze su casi concreti e possono quindi far capire dove stanno le difficoltà vere e dove le inutili complicazioni. Le testimonianze provenienti da aziende diverse permettono, inoltre, di ampliare lo scenario e di confrontare differenti modalità di approccio ai problemi.
Genoa, March 2013
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