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La partecipazione all’edizione 2012 del master MIPET è stata dal mio punto di vista nettamente positiva.
Penso che un’esperienza come quella offerta dal MIPET sia da raccomandare a molti giovani ingegneri desiderosi di entrare nel mondo dell’impiantistica industriale.
Il fatto che i master rappresentino spesso una porta d’ingresso nelle aziende sponsor è un aspetto da ritenere nettamente secondario per quanto riguarda il MIPET: i benefici in termini di competenze acquisite sono tali da garantire essi stessi una facile introduzione al mondo del lavoro.
Dal mio punto di vista personale infatti, il valore aggiunto del master MIPET è stato quello delle competenze tecniche e trasversali ottenute durante il periodo di svolgimento.
Uno degli aspetti più deficitari della facoltà di ingegneria, a mio parere, è quello di non garantire agli studenti una adeguata formazione riguardante le dinamiche del mondo del lavoro: durate i corsi universitari non si affrontano aspetti come la differenza tra project engineer e project manager, la differenza dei ruoli dell’ufficio tecnico e dell’ufficio acquisti etc., in definitiva non si ha una chiara idea di come vengano realizzati i progetti nel mondo reale.
Durante il master invece abbiamo avuto occasione di esaminare ogni aspetto riguardante la realizzazione di progetti, partendo dal punto di vista puramente tecnico, passando per quello economico-finanziario, per finire con quello normativo.
Alle lezioni teoriche si sono alternate simulazioni di progetti e di reali situazioni di lavoro: abbiamo potuto comprendere la difficoltà di comunicazione quando si lavora in ambienti separati (in una simulazione di progetto lavoravamo in stanze separate comunicando esclusivamente via computer o telefono) e con persone di lingua e cultura differenti (la lingua ufficiale del master è l’inglese, ed erano presenti due brasiliani e quattro indiani).
Al termine del periodo d’aula è poi iniziato il projectwork, da sviluppare all’interno di una delle aziende sponsor: il mio projectwork è stato realizzato in collaborazione con Paul Wurth Italia, ed ha riguardato la modellazione dei processi d’altoforno.
Durante le 400 ore di tirocinio ho potuto ampliare notevolmente le mie competenze tecniche, apprendendo il “modo di lavorare” da una serie di persone disponibili e molto preparate.
Al termine del master ho ricevuto una proposta di lavoro da parte di Paul Wurth Italia, che ho accettato con molta soddisfazione.
In conclusione, l’iniziale titubanza che avevo all’idea di affrontare un altro anno di studi dopo l’università è stata cancellata dai benefici che ho potuto ottenere in termini di competenze tecniche e generali acquisite, dalla possibilità ottenuta di confrontarmi con professionisti esperti nel campo dell’impiantistica industriale, e dall’esperienza del projectwork che mi ha permesso di ottenere notevoli soddisfazioni.
Genoa, February 2013
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